IL NERVO OTTICO
È il secondo nervo cranico, e connette il cervello con gli occhi;
è chiamato tratto ottico sino a che non incontra il chiasma (connessura
ottica). Dal chiasma passa nell'orbita attraverso il forame ottico;
da qui arriva all'occhio nel quale entra attraverso il forame sclerale
dove forma il disco ottico (papilla), (fig. 11-49 a e b).
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Fig.
11-49 a
Sezione orizzontale delle due cavità orbitane. Sono visibili i
due nervi ottici, il chiasma ottico e i retti oculomotori orizzontali.
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Fig.
11-49 b
La figura mostra i due bulbi oculari con i loro nervi ottici,
in un bambino. Le cavità arbitarie sono state svuotate di tutto
il resto del loro contenuto (da Sobotta). |
La lunghezza
del nervo ottico è di circa 12 mm dal chiasma al forame ottico e di
circa 30 mm dal forame alla sclera; grazie a questa lunghezza gli
occhi hanno la possibilità di muoversi abbastanza liberamente. Ciascun
nervo ottico contiene all'incirca 800 mila fibre, le quali,
entrando nell'occhio, formano lo strato delle fibre nervose della
retina. In tutto il tratto che va dall'occhio ai corpi genicolati,
le fibre sono rivestite da guaine mieliniche e il nervo ottico è circondato
da tre guaine (fig. 11-50):
1) la GUAINA PIALE sottilissima, che fascia l'insieme di tutte
le fibre nervose è costituita da tessuto connettivo molto compatto;
2) sulla piale si trova LA ARACNOIDE, la quale è molto delicata;
3) la più esterna, più spessa e più resistente, è la GUAINA DURALE,
la quale, come già le altre due, rappresenta anch'essa la proliferazione
delle guaine cerebrali.
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FIG.
I1-50 - Sezione del nervo ottico a livello papillare
(da Rauber Kopsch).
1)
escavazione della papilla ottica;
2) arteria centrale della retina;
3) vena centrale della retina;
4) lamina cribrosa della sclera;
5) guaina piale;
6) guaina aracnoidale;
7) guaina durale;
8) sclera;
9) coroide;
10) retina.
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Le fibre
ottiche che dalla papilla vanno sino ai corpi genicolati, hanno una
disposizione tutta particolare; infatti, la parte destra è formata
da fibre provenienti dalla parte destra della retina dei due occhi,
lo stesso ragionamento si ripete per la parte sinistra; si viene così
ad avere che le due parti tempiali e le due parti nasali non si trovano
rappresentate nello stesso emisfero cerebrale.
Questa rappresentazione si avrà però per la parte nasale sinistra
con la tempiale destra e, viceversa, la nasale destra con la tempiale
sinistra. La regione maculare ha invece una rappresentazione propria
e le fibre che provengono dalle due macule formano il fascio papino-maculare
che nel chiasma in parte si incrociano e in parte no.
Quasi tutte le fibre ottiche hanno termine nei corpi genicolati, dai
quali hanno origine circa il quadruplo di fibre che prendono il nome
di radiazioni ottiche; queste radiazioni pervengono e terminano nella
corteccia cerebrale in quell'area chiamata FISSURA CALCARINA,
la quale prende anche il nome di corteccia visiva, disposta: metà
nell'emisfero cerebrale destro e metà in quello sinistro.
La distribuzione delle fibre che si ha nei tratti ottici è mantenuta
anche nelle radiazioni ottiche, cosicché, a livello cerebrale, si
ha una rappresentazione della retina eseguita con l'ordine stabilito
a livello delle fibre ganglionari. La parte foveale ha però una rappresentazione
tutta particolare, avendosi per essa un'area altrettanto vasta quanto
per il resto dell'intera retina, rapporto: 1/10.000.