LA RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA

La radiazione ultravioletta è quella porzione di spettro luminoso compresa tra i raggi X e la luce visibile. La sua lunghezza d’onda è maggiore di quella dei raggi X e minore della luce normale e non è visibile all’occhio umano.
Lo spettro degli ultravioletti può essere diviso in più bande, a seconda della lunghezza d’onda.:
1) La banda UVA è la radiazione caratterizzata da una lunghezza d’onda variabile tra i 320 e i 400 nanometri.
2)La banda UVB, di lunghezza d’onda variabile tra i 290 e i 320 nanometri, viene considerata la più dannosa per l’organismo umano.
3)La banda UVC ha una lunghezza d’onda tra i 200 e i 280 nanometri e potenzialmente si rivela dannosissima, letale. Non raggiunge la superficie terrestre.
Raggi UV possono essere prodotti anche dalla luce fluorescente (neon).
Anche se i raggi UV non riescono a penetrare in profondità nei tessuti, sono comunque in grado di danneggiare la struttura e modificare la funzione delle cellule superficiali, con conseguenti problemi o insorgere di malattie vere e proprie, come il melanoma.

GLI EFFETI DEI RAGGI UV
Se sono ormai universalmente noti i danni provocati dai raggi UV alla pelle, meno conosciuti, ma altrettanto importanti, sono quelli che possono causare agli occhi. Studi clinici (S. B. Hickson-Curran et al., Optometry and Vision Science, Vol 74, n.8, Agosto 1997; J. Bermanson, CLAO Journal, Vol 23, n.3, luglio 1997) hanno dimostrato una stretta correlazione tra l’esposizione al sole e determinati tipi di malattie degli occhi.
I risultati evidenziano come un danno oculare permanente possa essere la conseguenza non solo di una continua esposizione al sole, ma anche il risultato di una “normale” esposizione cumulata in assenza di una protezione adeguata.
Tra le malattie più diffuse si segnalano:

Fotocheratite,
senso di bruciore e accecamento temporaneo indotto da raggi UV riflessi (acqua, neve, nel deserto ecc.). Gli addetti alla saldatura o coloro che fanno un uso frequente delle cabine abbronzanti sono maggiormente a rischio di sviluppare questa malattia. Un’intensa radiazione solare può causare fotocheratite anche solo dopo 30 secondi.
Opacizzazione del cristallino,
che deriva dall’aumento di proteine insolubili all’interno delle sue fibre. I raggi UV, specialmente UVB, incrementano il processo di opacizzazione, aumentando significativamente il rischio di insorgenza;
Degenerazione della macula lutea della retina
Processo che porta a cecità (tra le principali cause negli USA). I dati suggeriscono maggior rischio di degenerazione tra soggetti con occhi chiari esposti alle radiazioni UV;
Tumori della pelle e altri pericoli.
Melanomi maligni endoculari, il tipo di tumore oculare più diffuso un USA e in Europa, con tasso di mortalità del 50%. E poi pterigio e pinguecola (proliferazione anormale di cellule sulla superficie oculare.

I SOGGETTI INTERESSATI
Alcuni individui hanno una maggiore predisposizione agli effetti nocivi dei raggi UV rispetto ad altri. Sono però fattori di rischio alcune situazioni lavorative o comportamentali, che aumentano la possibilità di incorrere in qualche problema. In particolare:
1)Trascorrere molto tempo in ambienti ad alta densità di UV:
lavorare o passare il tempo all’aperto,
lavorare per più di 40 ore la settimana sotto una luce fluorescente (neon);
appartenere al genere etnico nord europeo: occhi chiari, pelle chiara, tendenza alle lentiggini,
essere soggetto alla formazione di nei;
assumere farmaci con effetti fotosensibilizzanti, come tetraciclina, dossiciclina, triciclina, farmaci antidepressivi, fenotiazina;
trascorrere molto tempo a basse latitudini, come nella fascia media sopra e sotto l’equatore.

Per ottenere il massimo grado di protezione da un filtro da sole occorre:
1 · Eliminare la radiazione Ultravioletta fino a 400nm
2 · Proteggere dalla luce blu salvaguardando la naturale percezione dei colori
3 · Scegliere montature ampie ed avvolgenti o con adeguate protezioni laterali
4 · Scegliere un grado di trasmissione adeguato al grado di illuminamento presente.

Lenti a contatto: il sistema UV Blocking
Johnson & Johnson ha messo a punto un sistema di protezione UV da inserire nella sua gamma di lenti a contatto. La neutralizzazione dei raggi UV è resa possibile dall’aggiunta, all’interno del polimero originale della lente, di un componente (monomero benzotriazolo) in grado di rispondere ai requisiti per i sistemi di protezione dai raggi UV di II classe stabiliti dall’American National Standard Institution: proteggere da oltre il 95% dei raggi UVB nocivi e oltre il 70% degli UVA.