è un
tessuto trasparente e delicato la cui integrità deve essere mantenuta
con tutti i mezzi. Qualunque interferenza nel suo metabolismo, può
alterare la sua struttura anche permanentemente. I risultati che derivano
da queste alterazioni sono quasi sempre indesiderabili.
RICORDI
ANATOMICI (Vedi fig. 11-7, 11-8, 11-9)
Configurazione
il profilo appare come una curva di tipo concoidale avente le seguenti
caratteristiche:
Zona
regolare per un diametro centrale di 5-6 mm;dopo di che si
ha una lievissima depressione rispetto alla curva precedente che viene
chiamata:
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Aspetti
geometrici della superficie anteriore della cornea (andamento
quasi concoidale). I valori riportati nella figura superiore,
sono i valori medi della sesibilita corneale meglio ricavati
dalla tabella 1 perche' i valori riportati nella figura non
sono stati arrotondati per difetto.
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(Vedi
fig. 11-7) |
Zona
negativa la quale si estende per 2,50 - 3,00 mm, dopo di che
torna a sollevarsi dando origine alla:
Zona positiva periferica che si estende per gli altri
1,50 mm circa, sino al limbus corneale. La depressione raggiunta dalla
zona negativa varia tra 0,20 e 1,20 mm circa come differenza con il
raggio di curvatura della zona regolare. In verità si hanno anche
variazioni maggiori, poiché esse si associano con il diametro totale
della cornea e il raggio di curvatura della zona regolare; infatti
la differenza sarà più grande in una cornea piatta e grande, che in
una molto curva e piccola. Nella zona nasale l'appiattimento è ancora
più marcato (0,20 mm) che nelle restanti zone corneali (fig. 11-7).
PROPRIETA
CHIMICHE
Il
pH
È all'incirca 7,25, cioè lievemente basico.
Non va però dimenticato che esso varia con il valore del pH del liquido
lacrimale, il quale tende ad essere minore di 7,25 nei soggetti biondi
o rossicci, mentre tende ad essere maggiore di 7,25 nei traumatismi
e nelle infiammazioni oculari.
Pressione
osmotica
È all'incirca lo 0,95% della soluzione di cloruro di sodio (NaCI).
Sensibilità
L'apice corneale risulta essere la parte più sensibile (è ritenuta
la più sensibile del corpo umano); nella zona negativa questa sensibilità
si riduce di 1/4 rispetto all'apice, scende a 1/12 nella zona positiva,
per poi arrivare a circa 1/100 nella zona limbare.
I valori di soglia misurati ai punti cardinali con un cherato-estesiometro
a filo di nylon retraibile avente un diametro di 12/100 di mm, sono
risultati come segue:
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Dati
più completi sono ricavabili dai diagrammi qui riportati. |
(Vedi
fig. 11-I) |
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(Vedi
fig. 11-II) |
La
tabella 11-II mostra quale rapporto vi sia tra la lunghezza del
filo e i valori della pressione in grammi per millimetro quadrato
ed in milligrammi sulla superficie S |
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Il
diagramma superiore mostra l'andamento della sensibilità
corneale sull'orrizontale, mentre il diagramma inferiore mostra
quello della sensibilità sulla verticale. |
(Vedi
fig. 11-8) |
Curvatura
delle facce
Mediamente si trova 7,85 mm. per la faccia anteriore e 6,85 per quella
posteriore. Usualmente la gamma si estende tra 7,50 e 8,20 mm, per
quanto siano state trovate cornee di raggio 6,90 e 9,20 mm. La gamma
suddetta si può avere anche in occhi emmetropi.
Potenza
La potenza media della faccia esterna nella zona regolare è mediamente
di + 43,00 diottrie, mentre quella posteriore è di circa - 49,00 diottrie.
Presa in aria la cornea sarebbe quindi come un menisco negativo di
potenza - 6,00 diottrie circa. I valori così calcolati non sono però
reali in quanto, per i calcoli si è usato l'indice di rifrazione (nd)
uguale a 1,3375 che in realtà è quello dell'umor lacrimale anziché
del tessuto corneale, il quale risulta essere uguale a 1,377. La relazione
su esposta è però di uso corrente poiché è con essa che i costruttori
di oftalmometri tarano le scale graduate dei loro strumenti che, tra
l'altro, misurano in effetti solo i raggi di curvatura e non le potenze,
risultando quest'ultime, come si è visto, solo da un convenzionale
indice di rifrazione.
Diametro
La media dei diametri corneali va da un minimo di 11,50 a un massimo
di 13,00 mm, pur avendosi dei minimi (non microcomee) di 10,50 e massimi
(non macrocornee) di 14,50 mm; normalmente il meridiano verticale
è più piccolo di quello orizzontale (circa 0,50 mm). In genere si
riscontrano proprietà inverse tra diametro e curvatura, avendosi per
piccoli diametri grandicurve (raggio di curvatura più piccolo) e per
grandi diametri piccole curve (raggio di curvatura più lungo) vedi
fig. 11-9.
FIG 11-9
La magalocornea puo' essere presente fin dalla nascita e non necessariamnete
associata ad un aumento della pressione intraoculare.
questo aumento del diametro corneale è di tipo congenito o
secondario a glaucoma infantile il quale puo' stirare tutte le membrane
oculari dalla tarda vita fetale a circa 3 anni.Questa condizione,non
molto comune è denominata buftalmo.
Spessore
È all'incirca 0,55 mm al centro e, variando con l'eccentricità raggiunge
circa 1,20 mm al limbus. Lo spessore non è però uguale nei due occhi
dello stesso individuo, tende a diminuire lievemente con l'avanzare
dell'età e negli alti gradi di miopia.
Indice di rifrazione
Come già accennato, l'indice di rifrazione del tessuto corneale
è di circa 1,377 per la radiazione del sodio (nD). Ovviamente vi potranno
essere delle piccole variazioni dovute ad uno stato di maggiore idratazione,
il quale porterà ad un indice minore appunto perché i liquidi di cui
la cornea è permeata hanno indice di rifrazione minore del tessuto
corneale vero e proprio.