MEMBRANE (vedi fig. 11-13)
Istologicamente la cornea appare formata da cinque strati ben differenziati che, dall'estemo verso l'interno vengono così riconosciuti:


1) Epitelio
2) Bowman
3) Stroma
4) Descemet
5) Endotelio


fig. 11-13


Epitelio
È lo strato più esterno su cui scorre il liquido lacrimale.
L'epitelio corneale, anche se in modo irregolare, si continua con l'epitelio della congiuntiva bulbare. Sulla cornea l'epitelio consiste generalmente di 5 strati che insieme raggiungono lo spessore di circa 65 micron. La superficie esterna con la sua regolarità e compattezza è essenziale ai fini ottici dell'occhio; se per una qual si voglia ragione, dovesse divenire irregolare, la funzione visiva risulterebbe più o meno compromessa.
Usualmente, dei 5 strati riconosciuti, solo 3 si evidenziano in modo netto, perciò si parla di cellule colonnari (o dello strato profondo) le quali si presentano a forma di colonna e il loro nucleo allungato; una parte di esse si presenta in fase di cariocinesi. Al disopra delle colonnari si trovano le cellule di forma meno allungata (più rotondeggianti) e, sopra a queste, nello strato più esterno si trovano quelle fortemente appiattite e ben smussate. Sulla parte esterna della membrana della cellula, si trovano delle micropliche alte 0,5 fit, e dei microvilli alti anch'essi0,5 p, molto importanti per trattenere lo strato del liquido pre-corneale in situ. Lo spessore delle cellule piatte più esterne è di circa 3,5 micron, mentre le colonnari sono circa una decina di volte in più (fig. 11-14).


 


fig.11-14
I tre strati dell'epitelio
 

 

Tra le cellule colonnari e la membrana basale di Bowman, esiste un certo grado di scorrevolezza, cioè non esiste un legame estremamente rigido per il quale allo spostamento di una debba necessariamente corrispondere lo spostamento dell'altra.
Lo strato più profondo (cioè il posteriore) è sempre in attività per il processodi riparazione e sostituzione del tessuto e delle cellule normalmente perdute per esfoliazione. Le cellule piatte si rinnovano completamente ogni sette giorni circa. L'epitelio corneale ha notevoli possibilità di rigenerarsi anche dopo gravi danneggiamenti. Infatti lievi abrasioni vengono riparate in pochissime ore mentre danni maggiori possono essere riparati in 12-24 ore. La riparazione avviene per scivolamento e appiattimento delle cellule adiacenti alla zona escavata. Negli epiteli le cellule superficiali possono essere vive, oppure morte per corneificazione. Nel primo caso il tessuto è continuamente umettato da liquido, nel caso della cornea dall'umor lacrimale; nel secondo, il tessuto è direttamente esposto all'aria e subisce perciò una graduale trasformazione cornea.


Lo strato di liquido lacrimale sull'epitelio è più propriamente suddiviso in tre strati distinti, cioè:
1) Strato lipidico (è il più esterno);
2) Strato acquoso (è il mediano);
3) Strato proteico (è quello a contatto con le cellule epiteliali).

Bowman
È la membrana basale dell'epitelio corneale, la quale si continua con la membrana basale dell'epitelio congiuntivale (fig. 11-15).

È un sottile strato, non cellulare, che si trova quindi tra l'epitelio e lo stroma, ha uno spessore di circa 12 micron e un aspetto assolutamente anisto (cioè di struttura non determinabile). Anche se dal punto di vista istochimico presenta delle analogie con il tessuto elastico, non ne possiede tutti i caratteri e una volta distrutta, il suo stesso tessuto non può essere rigenerato. In compenso essa dimostra una buona resistenza alla pressione, ai maltrattamenti e alle infezioni.

 
fig.11-15 membrana di Bowman

Stroma (substantia propria)
Nella cornea umana è formato dalla sovrap-posizione di circa 250 strati di lamelle connettivali. Ciascuna di queste lamelle di spessore tra 1,5-2,5 p è formata da fasci di fibre allineate parallelamente e cementate tra loro da una sostanza mucoide. Allo stato disidratato ogni fibra ha un diametro di circa 20 nano metri. Le fibre di due piani contigui formano tra loro un angolo che è tanto più piccolo tanto più è piatta la cornea; in cornee molto curve (pesci e anfibi) formano un angolo retto (fig. 11-16).



Tra le lamelle si trovano, qua e là, dei corneociti (cellule fisse della cornea), i cui corpi cellulari, contenenti un nucleo, appaiono schiacciati e di forma molto allungata. Da ciascun corpo cellulare, che è orientato parallelamente ai fasci di fibre delle lamelle, si dipartono prolungamenti più o meno ramificati che si portano, sia tra le lamelle adiacenti che tra quelle più alte e più basse, passando attraverso piccoli spazi che si trovano tra le lamelle stesse. I prolungamenti di una cellula si congiungono con quelli di altre cellule in modo da formare un sincizio (cioè la formazione di una sola cellula funzionale, da due cellule prima separate). Al pari dei corneociti, tra le lamelle si trovano anche elementi della serie bianca del sangue, i quali, avendo la possibilità di spostarsi, vengono detti: cellule migranti. Oltre a questi si trovano, nelle stesse parti, anche alcuni istiociti (cellule istiocitarie aventi intensa attività fagocitarla). Usualmente nei connettivi non si trovano leucociti, però nei casi di infiammazione o degenerazione, essi possono essere presenti anche in grande numero. In gran patte del tessuto corneale si trovano numerosissime fibre elastiche che, specie davanti alla membrana di Descemet si riuniscono a formare una fitta rete.