Esaminato in sezione il cristallino presenta:

a) un nucleo formato da fibre che sono prive di nucleo; l'insieme, evidenziabile con maggior chiarezza nell'età adulta, prende il nome di nucleo lenticolare (fig. 11- 32).

b) le fibre degli strati più superficiali della parte più esterna chiamata corteccia, sono provviste di nucleo, hanno una maggiore grandezza e sono meno dense di quelle nucleari vedi

Le fibre del cristallino hanno una disposizione piuttosto caratteristica; infatti osservando, in vivo e di fronte, un cristallino illuminato lateralmente, ci appare un disegno come una Y rovesciata; un'altra Y, ma stavolta diritta, ci apparirà sul la faccia posteriore (in taluni soggetti la direzione delle due Y può anche apparire in modo inverso a quello suddetto). L'insieme di queste due Y prende il nome di stella lenticolare. (fig. 11-34).


Nell'adulto sopra i 45 anni questa forma si complica notevolmente (fig. 11-35).


Il disegno a stella è dovuto al fatto che sagittalmente il cristallino è diviso da 3 setti di sostanza cementizia (fig. 11-33).

Le fibre lenticolari vengono perciò a formare un arco obliquo per il fatto che con i loro estremi si vanno a inserire su ciascuno dei setti cementizi; perciò, l'arco che ogni fibra dovrà descrivere, sarà tanto più lungo quanto più la fibra apparterrà agli strati superficiali.


Alla nascita il cristallino ha una forma che ricorda quella sferica, il diametro è di circa 6 mm, e lo spessore circa 4,5 mm; a circa 19-22 anni raggiunge il suo completo sviluppo; il suo peso alla nascita è di circa 0,15 gr., mentre nell'adulto raggiunge gli 0,22 - 0,24 gr.

Dall'età dei 19-22 anni, il cristallino, pur mantenendo inalterate le dimensioni riportate al paragrafo CRISTALLINO E ZONULA, continua a produrre nuove fibre, specie al suo equatore; verso i 30 anni la parte centrale che si era mantenuta della stessa composizione chimica e consistenza della zona corticale, inizia a disidratarsi sempre più in fretta così da aversi il primo abbozzo del cosiddetto nucleo lenticolare, il quale diverrà sempre più rigido e voluminoso.
In contrapposto si ha una diminuzione della parte corticale, sino a che, verso i 60-65 anni, essa è rappresentata da pochi strati di cellule.
Appare chiaro come questo progredire del processo di indurimento approderà ad una notevole riduzione dell'elasticità della sostanza lenticolare, la quale porterà al ben noto fenomeno della presbiopia.

I vari strati che formano il cristallino hanno un differente indice di rifrazione; partendo dalla capsula l'indice è 1,370, nella zona corticale è 1,375 e nel nucleo 1,406.L'indice totale del cristallino è circa 1,41, cioè superiore a quello dei vari strati che lo compongono e questo anche se i vari strati corticali hanno la forma di menischi divergenti i quali tolgono certamente una piccola parte di potenza; in realtà questa diminuzione è piuttosto esigua grazie al fatto che le zone esterne hanno indice di rifrazione più basso di quello del nucleo.
Per ben capire perché l'indice di rifrazione totale supera quello di ciascuno degli strati che compongono il cristallino, va detto che per indice totale si intende quello che avrebbe una lente con quelle curvature, quella potenza e, quindi, con quelle distanze focali.