Determinazione dell'ipermetropia
Se per distanza il visus è normale
e una debole lente positiva (0,75 D) posta davanti all'occhio alla distanza
che si usa nel portare gli occhiali fa vedere più annebbiato, si può pensare
che l'occhio sia emmetrope. Se
invece il visus rimane quello che si aveva quando la lente non c'era,
si può pensare che la lente abbia fatto rilassare tanta accomodazione
quanta è la sua potenza diottrica. Se il visus è subnormale la lente
positiva può anche farlo migliorare; quindi, se la lente positiva aumenta
o non peggiora la visione quando questa era normale o subnormale, essa
rivela la presenza di ipermetropia nell'occhio.
Nel caso di emmetropia o miopia, l'aggiunta di una lente positiva
peggiora sicuramente la visione in distanza. Anche se una debole lente sferica
positiva sfuoca la visione di ciascun occhio separatamente, se di tali
lenti ne prendiamo due e le poniamo davanti ai due occhi simultaneamente,
esse possono anche non causare sfuocamento della visione; si viene così
ad evidenziare ipermetropia che prima era normalizzata da uno sforzo accomodativo.
Se ipermetropia è tutta latente
o se c'è spasmo accomodativo in atto, una debole lente positiva sfuocherà
la visione. Però, determinando il punto prossimo,
è possibile evidenziare dell'ipermetropia, specie quando questa è di grado
elevato. A questo punto si possono fare
alcune considerazioni utili sulla determinazione dell'ipermetropia:
1) il fatto che il
visus risulti normale non esclude l'esistenza dell'ipermetropia;
2) una lente sferica
positiva non migliora necessariamente il visus quando corregge un'ipermetropia;
3) se una debole lente
sferica positiva fa sfuocare la visione, non è
sufficientemente provata l'assenza
di ipermetropia, ma solo che non ne esiste di manifesta; infatti ce ne
può essere di latente, o mascherata da spasmo accomodativo. Il fatto che il punto prossimo mostri un'ampiezza
inferiore a quella che ci si aspetta per quell'età, non dimostra in modo
certo la presenza di ipermetropia, o di altro difetto.
Determinazione dei grado dell'ipermetropia
L'ipermetropia si determina obiettivamente
con la schiascopia e subiettivamente usando lenti positive. Se nell'occhio si è individuata
ipermetropia, si aumenta la potenza della lente positiva di prova sino
a che il visus inizia a peggiorare; la lente precedente a quella che peggiora
il visus ci dà la misura dell'ipermetropia manifesta. Questa lente è anche la più forte
grazie alla quale il visus è il migliore che si possa ottenere; se aumentiamo
la potenza di questa lente di 0,25, il visus peggiora, se la diminuiamo
di 0,25, il visus non subisce modificazioni. Il perché si trova nel fatto
che uno 0,25 in più rende l'occhio praticamente miope, mentre lo 0,25
in meno costringerà l'occhio a compensare con l'accomodazione. Così, se un giovane di 20 anni
ha un’ ipermetropia manifesta di 1,50 D, con tutta probabilità esso vedrà
ugualmente bene, sia che lo si faccia vedere con una + 1,25 che con una
+ 1,50; se però usassimo una + 1,75 il visus risulterebbe più scarso.
Si può allora dire che la + I,'
50 misura completamente l’ipermetropia manifesta e, come era logico aspettarsi,
la + 1,75 renderà la visione dell'occhio tale e quale fosse presente una
miopia di 0,25 D; d'altra parte una lente più debole non farà peggiorare
il visus, ma costringerà ad una maggiore accomodazione.