Etiologia
Comunemente si dice che l’ipermetropia sia presente alla nascita, ma come condizione da richiedere un trattamento a causa dei disturbi che possono accompagnarla, tipo cefalee, visione indistinta, ecc., essa può manifestarsi in qualsiasi periodo della vita dell'individuo.

Si usa dire che l'ipermetropia, specie nel bambino, è un'ametropia prevalentemente congenita a causa della insufficiente lunghezza del bulbo oculare; in realtà' come abbiamo già detto, alla nascita il bulbo non ha raggiunto il massimo sviluppo, perfezionandosi questo verso i 10 anni di vita.  Va da sé che, considerando ciò, il termine più appropriato dovrebbe essere diverso da quello di «congenita» e usare solo quello di acquisita.  A sostegno di ciò, si deve considerare come nei primi anni di vita a causa degli sviluppi successivi, si passi abbastanza facilmente da una ipermetropia ad una miopia, talvolta non tanto lieve.

Come tutte le ametropie, anche l’ipermetropia è legata all'ereditarietà anche se, talvolta, si hanno salti di una, due generazioni.

Ipermetropia assiale
La causa più comune di questo tipo di ipermetropia è il bulbo oculare troppo corto; in questa condizione la potenza rifrattiva dell'occhio, perciò la sua lunghezza focale, è ritenuta la stessa come nelle emmetropie, ma la retina si trova più avanti (verso la cornea) rispetto al fuoco dell'occhio (fig. 17-2).

FIG. 17-2
Comparazione diretta, dal punto di vista schematico, tra ametropie assiali e rifrattive.
Nell'assiale, la lunghezza focale rimane costante ma varia la lunghezza del bulbo occulare, nella rifrattiva rimane costante la lunghezza dell'occhio, ma varia la lunghezza della focale.

Ipermetropia da curvatura

Talvolta questa ametropia è detta da indice; non pare che questa dicitura possa soddisfare la realtà delle cose (fig. 17-2).

Si potrà dire da indice quando si osservano delle variabilità degli indici di rifrazione dei vari mezzi e non quando queste variazioni avvengono nelle curvatura delle superfici rifrangenti.

In realtà ipermetropia da curvatura può essere data tanto da una cornea troppo piatta (più di 8,00 mm di raggio di curvatura) quanto da un cristallino con le sue curve troppo piatte (più di 10,00 mm la faccia anteriore e più di 6,00 mm la faccia posteriore, come raggio di curvatura).

Talvolta la causa può essere dovuta alla distanza, inferiore al normale, a cui si trova il cristallino rispetto alla retina, in tal caso si parla di ipermetropia posizionale.

Grado e condizione dell'ipermetropia

Ipermetropia può variare da un valore così basso, da fare ritenere l'occhio come emmetrope a uno così alto in cui l'occhio, se non fossero presenti le immagini di Purkinje, potrebbe apparire come afachico.

Benché l’ipermetropia sia quasi sempre dovuta al bulbo oculare troppo corto, spesso è conveniente considerarla come una potenza rifrattiva insufficiente.  In questo caso se l'occhio è emmetrope avrà una potenza di circa 60 D; uno ipermetrope avrà una potenza inferiore.

Un occhio ipermetrope di 2 D può essere considerato come se avesse una potenza di 58 D; questa condizione può essere corretta usando una lente di + 2 D. La potenza dell'occhio, più quella della lente correttrice danno come risultato la potenza dell'occhio normale.

Un occhio ipermetrope si comporta come un occhio normale al quale è stata posta una lente negativa davanti; la correzione, o neutralizzazione, si esegue con una lente positiva della stessa potenza del difetto o della lente negativa che lo aveva creato artificialmente nell'occhio emmetrope.  La potenza della lente correttrice esprime il grado dei difetto visivo.  In realtà questo è quasi sempre vero per le piccole potenze, ma da 3-4 D ed oltre non si può più trascurare la distanza tra la lente correttrice e il punto principale anteriore dell'occhio, perciò in una ipermetropia il vero difetto dell'occhio è maggiore della lente che si usa per la sua correzione a circa 13 mm dall'apice corneale; nella miopia il difetto vero dell'occhio sarà inferiore alla potenza della lente necessaria per correggerlo, sempre posta alla suddetta distanza dall'occhio.