Classificazione dell'ipermetropia
L'ipermetropia si divide in MANIFESTA
E LATENTE. La manifesta è quella parte che
si può misurare con una lente positiva davanti all'occhio, che in definitiva
è anche la lente che corregge l'ametropia. La latente è quella parte che
l'azione accomodativa riesce a nascondere e con molta difficoltà, in condizioni
ordinarie, si riesce a misurare e correggere con una lente positiva.
Qualora si faccia ricorso ad
un cicloplegico (atropina, ecc.) si potrà evidenziare la porzione latente
che sommata alla manifesta darà il grado dell'ipermetropia totale. L'ipermetropia può essere ulteriorinente
classificata in:
FACOLTATIVA, ASSOLUTA, RELATIVA.
Quella facoltativa è la parte
che viene corretta dall'azione dell'accomodazione. Quella assoluta è la parte che non viene corretta dall'azione dell'accomodazione.
La relativa è quella che diviene facoltativa a causa di una convergenza
oculare eccessiva. La facoltativa
più l'assoluta è uguale all'ipermetropia totale.
Ipermetropia manifesta
In molti casi, in persone giovani,
nelle quali l'accomodazione è molto efficiente, è assai difficile determinare
quanta di questa viene esercitata; in questo caso, anche dopo che si è
ottenuto un visus normale (10/10) si trovano delle fluttuazioni del visus,
il quale può essere diverso in momenti diversi. L'ipermetropia manifesta è quella che si riesce a mettere in evidenza
misurando l'ametropia con lenti positive. L'ipermetropia manifesta può
essere tutta assoluta, tutta facoltativa o una parte dell'una e una parte
dell'altra.
Ipermetropia latente
Tutti gli ipermetropi, purché
non siano così anziani da possedere scarsissima accomodazione, esercitano
costantemente anche in visione a distanza una certa quantità di accomodazione
che pian piano non sarà più possibile rilasciare completamente, anche
facendo uso di lenti positive poste davanti agli occhi. Questa parte di ipermetropia
è praticamente mascherata e viene denominata latente. Ovviamente essa è anche facoltativa. Per rendere manifesta un’ipermetropia
latente si è già detto di fare uso di un cicloplegico; questo può far
sì che una parte di essa rimanga permanentemente manifesta. Una parte della latente può trasformarsi
in manifesta ponendo davanti all'occhio una lente positiva di potenza
maggiore dell'ipermetropia. La
presenza di un'ipermetropia latente, e all'incirca il suo valore, può
essere determinata approssimativamente dalla misura del punto prossimo
dell'occhio.
Ipermetropia totale
Se escludiamo l'età senile, ipermetropia
totale è, usualmente, in parte manifesta e in parte latente; la proporzione
varia di molto, considerandola in occhi differenti, o negli stessi occhi,
ma in periodi diversi della vita dell'individuo. La parte latente dipende molto
dall'accomodazione posseduta dall'occhio, la quale dipende poi, nella
maggior parte, dall'età dell'individuo e dell'ametropia presente.
In persone giovanissime ed anche
di poco al di sopra dei 30 anni, un piccolo grado di ipermetropia, con
buona probabilità è tutto latente e al controllo della rifrazione quest'occhio
viene considerato come fosse emmetrope. Molto più tardi, verso i 50-55
anni, quando l'accomodazione è ormai così poca da non poter venire
usata per correggere il difetto, tutta l’ipermetropia si rende manifesta.
In genere, più alto è il grado
di ipermetropia, proporzionalmente minore è la parte latente. Così, se ad una data età ipermetropia totale
è di 1,5 D, essa può essere tutta latente, mentre se è di 3,5 D, la parte
latente sarà circa la metà; passando poi a 6,00 D ci si può aspettare
che la parte latente non superi 1/4 di quella totale. Così, con una certa approssimazione,
in ipermetropia totale media di 3,00 D la quale è facoltativa a 10 anni,
ne sono latenti i 2/4 a 20 1areni,
1/4 a 30 anni, e a 40 anni sarà tutta manifesta. Abbastanza frequentemente si
hanno variazioni di questo andamento. tanto da trovare persone di oltre
40 anni d'età con ipermetropia latente di circa 114 della totale.
Ipermetropia facoltativa
La parte di ipermetropia che
può essere compensata dall'accomodazione è chiamata facoltativa.
Se il visus è normale l'ipermetropia
è facoltativa, di questa una parte può essere manifesta e una latente.
Quella latente è sicuramente
facoltativa, la manifesta può esserlo, oppure no. Usualmente bassi gradi di ipermetropia
sono interamente facoltativi, perché è facile per un individuo con buona
ampiezza di accomodazione riuscire a neutralizzare il difetto rifrattivo
per la visione a distanza e, in generale, si ottiene anche una visione
binoculare singola.
Ipermetropia assoluta
Quando in un occhio ipermetrope
il potere accomodativo usato non è sufficiente a portare a fuoco sulla
retina le radiazioni che arrivano parallele sull'occhio, il visus risulta
subnormale e quella parte di difetto che non può venire corretta dall'accomodazione
è chiamata ipermetropia assoluta. Di regola, nei valori alti di
ipermetropia una parte di essa è quasi sempre assoluta. Gradi più bassi che in gioventù
erano facoltativi, divengono parzialmente o interamente assoluti tra i
55-60 anni circa quando l'ampiezza accomodativa si riduce a circa una
diottria. L'ipermetropia assoluta
è anche manifesta, cosi in cicloplegia o in età avanzata l'ipermetropia
è totalmente assoluta e, ovviamente, manifesta. Con ipermetropia assoluta si
può avere visione binoculare: singola, non sempre singola e visione monoculare.
Ipermetropia relativa
Quando la visione ottenuta con
un occhio o ambedue, diviene normale, o migliora per una data distanza,
convergendo gli assi visuali per una distanza più vicina della prima,
ipermetropia implicata è detta relativa.
In questo caso la visione binoculare singola è impossibile, venendo
ad essere: o monoculare con strabismo monolaterale, o binoculare alternante
con strabismo alternante
(vedi fig. 17-3).
FIG. 17-3
I due
occhi sono ipermetropi di 1.00 D. Per vedere nitido l'oggetto 0 i due
occhi devono convergere su 0' cioè su un angolo metrico in più.
Questa maggiore convergenza richiama l'accomodazione necessaria a compensare
l'ipermetropia. Dal disegno appare anche come, per ottenere una visione
nitida su 0 si abbia conseguentemente diplopia per lo stesso; oppure,
visione singola ma sfocata, come accade nel nostro caso a 0'.