Spasmo dell'accomodazione
E' la condizione che si ha quando
un ipermetrope esercita, per la visione in distanza, più accomodazione
della quantità di ipermetropia che possiede.
Se l'ipermetropia è 2,50 D e l'accomodazione esercitata è anch'essa
2,50 D ma nessuna parte di essa viene rilasciata, si dice che ipermetropia
è tutta latente; se invece, per lo stesso difetto si dovessero esercitare
3,50 D di accomodazione, si parlerà di spasmo dell'accomodazione. Generalmente lo spasmo accomodativo è causato
da un astigmatismo, o da un’ipermetropia non corretti; talvolta lo spasmo
fa sì che un occhio ipermetrope divenga apparentemente miope. Spesso il termine spasmo accomodativo viene
usato per quei casi nei quali, benché ci sia ipermetropia manifesta, una
larga percentuale di essa è latente.
Ipermetropia acquisita
Escludendo quell’ipermetropia
causata da insufficiente sviluppo dell'occhio, ne esiste una conosciuta
come acquisita, la quale può risultare da:
1) aumento dell'indice
di rifrazione dell'umor vitreo, dovuto a malattie generali;
2) diminuzione del potere
rifrattivo dell'occhio per cause dipendenti dall'età;
3) estrazione del cristallino
(afachia).
Il termine «ipermetropia acquisita»
è molto più spesso riferito all'afachia che non alle altre due cause.
L'ipermetropia acquisita diviene evidente verso i 5055 anni, quando
l'occhio prima emmetrope, diviene ipermetrope; o se prima era lievemente
miope, la quantità di ipermetropia riesce prima a neutralizzare la miopia,
e si ha così l'emmetropia, poi, superando il valore della miopia, conduce
al risultato finale di una lieve ipermetropia. Le cause dell'ipermetropia acquisita non sono
esattamente e completamente conosciute; con certezza si può dire che la
parte preponderante di essa sia dovuta all'aumento della densità degli
strati corticali del cristallino. Questo
aumento è duplice: sia in senso rifrattivo, sia in senso volumetrico;
si avrà perciò un'utilizzazione maggiore delle facce più esterne del cristallino
le quali, essendo meno curve di quelle nucleari, daranno una potenza totale
inferiore; inoltre con l'aumento dello strato corticale si avrà un appiattimento
della curva esterna e anche questo produrrà l'effetto della minore potenza
ottica del cristallino.
In ogni modo, qualunque sia la
causa che lo determina, si è constatato che ad un certo punto della vita
di un individuo, l'occhio, considerato come corpo rifrangente, inizia
a perdere un po' della sua potenza e la riduzione continua anno dopo anno,
seguendo all'incirca i dati della tabella qui appresso riportata:
Età |
50 |
55 |
60 |
65 |
70 |
75 |
Ipermetropia acquisita |
0,25 |
0,50 |
1,00 |
1,25 |
1,50 |
1,75-2,00 |
Misura dell'ipermetropia
La misura dell'ipermetropia totale
è rappresentata dalla potenza della lente positiva con la quale, ad accomodazione
rilassata, il visus raggiunge la sua maggiore acuità. L'accomodazione però non è mai
completamente rilassata e in condizioni normali di visione potremmo misurare
solo la parte manifesta. La lente che misura l'ipermetropia
è quella il cui fuoco coincide con il punto remoto dell'occhio che ha
l'accomodazione rilassata. Ipermetropia manifesta è misurata
dalla lente positiva più forte che fa ottenere il miglior visus.
Infatti, per visione a distanza,
se con una lente positiva di 1,25 D si ottengono 10/10 e con una di 1,50
D si hanno ancora 10/10, ma con una di 1,75 il visus cala a 9/10-8/10,
la lente più forte che consente il miglior visus è quella di 1,50 D.
In realtà la miglior misura dell'ipermetropia
manifesta si ottiene dalla lente più forte che ci dà il visus migliore
quando tutt'e due gli occhi sono impegnati nella visione. La misura dell'ipermetropia latente
si fa con la differenza tra la lente più forte che dà il miglior visus
quando l'occhio è in cicloplegia e quella che corregge ipermetropia manifesta;
perciò, se la manifesta è di 2,00 D e in cicloplegia si trovano 3,00 D,
ipermetropia latente è di 1,00 D. Dal punto di vista del calcolo il ragionamento
sembra giusto, nella pratica però si deve tener conto che la cicloplegia,
bloccando il tono muscolare dell'orbicolare, evidenze una ipermetropia
che non è da considerarsi tale, poiché, quando si sarà esaurito l'effetto
del cicloplegico si ripristinerà anche il tono muscolare e l'apparente
ipermetropia di circa 1,00 D scomparirà.