Il vero grado di ipermetropia in un occhio
Poiché l'effetto correttivo di
una lente positiva aumenta via via che si allontana dall'occhio, essa
corregge ipermetropia maggiore di quella che indica la sua potenza in
diottrie. Trascurando le piccolissime differenze
che ne derivano, la vera ametropia dell'occhio è misurata con una lente
sottile posta sul piano principale dell'occhio. Se invece la lente è posta a
14 mm da questo piano, la sua lunghezza locale dovrà essere 14 mm più
lunga, così una vera ipermetropia di 4,00 D dovrà essere corretta con
una lente di lunghezza focale di 250 + 14 = 264 mm che, in diottrie, è
uguale a circa + 3,79 D (vedi anche fig. 17-4). Dato che il piano principale
immagine dell'occhio si trova a circa 1,5 mm dall'apice corneale, nelle
misure ordinarie si fa ricorso alla distanza dall'apice corneale più 1,5
mm.
Una formula che dà gli stessi
valori delle grandezze effettivamente in gioco è la seguente:
(Fig. 17.1)
dove ß = potenza
della lente;
dove A = vera ametropia dell'occhio;
dove d = distanza della lente
dal piano principale immagine dell'occhio, espressa in metri.
Visione dell'ipermetrope
Se l'accomodazione è rilassata,
un fascio di raggi paralleli (che hanno come asse quello ottico dell'occhio)
entrando nell'occhio andrà a fuoco ad una distanza che si trova oltre
la retina; perciò su quest'ultima si formerà un disco di confusione anziché
il punto focale. Raggi divergenti che provengono
da oggetti vicini all'occhio, produrranno una sfocatura ancora maggiore.
Solo se arriveranno raggi opportunamente
convergenti, l'occhio ipermetrope, rilassato, potrà mettere a fuoco le
immagini sulla retina; ma in natura i raggi, nella migliore delle ipotesi,
potranno essere paralleli, quasi sempre però sono divergenti; quindi l'occhio
ipermetrope, se non aiutato da lenti o dall'accomodazione, avrà sempre
una visione sfuocata. Come appare ovvio, correggendo
un occhio con una lente positiva, o esercitando un'accomodazione di grado
pari all'ametropia, l'immagine di una sorgente raggiante posta all'infinito
sarà a fuoco sulla retina. Nell'ipermetropia lieve il giovane
può fare facilmente uno sforzo accomodativo equivalente; molto spesso,
si riscontra un visus maggiore nell'ipermetropia lieve anziché nell'emmetropia.
Nell'ipermetropia di grado elevato
l'azione accomodativa è tale che, se si escludono i bambini che possiedono
un alto grado di accomodazione, difficilmente si potrà ottenere una compensazione
dell'ametropia; si avrà invece una discreta parte di ipermetropia assoluta
e il visus in queste condizioni sarà scarso, specie per la visione da
vicino. Se in un occhio ipermetrope
non corretto il visus è normale, esso rimane tale anche se si pone una
lente positiva davanti all'occhio; infatti la lente positiva corregge
il difetto, ma non fa migliorare il visus poiché la sua azione è quella
di fare rilassare l'accomodazione che era intervenuta nella compensazione
del difetto. Se talvolta si nota un lieve
miglioramento del visus, esso è dovuto all'azione ingrandente della lente
positiva che porta a stimolare un numero maggiore di ricettori retinici,
cosa che non avviene in modo appariscente quando l'azione correttrice
è affidata all'accomodazione. Quando il visus è subnormale
la lente correttrice può farlo migliorare fino a renderlo normale. Questo però non è sempre vero perché, specie
nell’ipermetropia elevata, il visus, se non corretto nei primissimi anni
di vita, non si è potuto sviluppare normalmente e si è instaurata quella
condizione che prende il nome di ambliopia da non uso. Nel caso dello pseudo microftalmo
invece, essendo l'occhio iposviluppato, anche gli elementi sensibili sono
in numero minore, e l'immagine retinica in un occhio molto piccolo sarà
anch'essa più piccola del normale, ragione per la quale la lente tenderà
ad ingrandire l'immagine e il visus può anche tornare normale.
Quando l'accomodazione è tale
da neutralizzare completamente il difetto, non c'è una relazione tra il
visus e il grado di ipermetropia. Se invece l'accomodazione è pressoché
inattiva, la condizione risulta come ipermetropia assoluta; il visus diviene
all'incirca come nella miopia dello stesso grado, ma all'esame esterno
dell’occhio apparirà una pupilla molto più piccola (miotica) nel caso
ipermetropia.